Cosa è correre, dal libro “Runningsofia. Filosofia della corsa”

29 lug 2020

Vi presentiamo  il quinto brano estratto da “Runningsofia. Filosofia della corsa”, scritto da Claudio Bagnasco - fondatore e gestore di Bed&Runfast - e pubblicato dal Melangolo nell’ottobre del 2019 (prefazione di Fulvio Massini).

Il volume, che ha riscosso un ottimo successo di pubblico e critica, è recentemente andato in ristampa.

 

Cosa è correre

"Qualche tempo fa ho pensato una cosa. Tutti i miei conoscenti – diciamo dai trenta ai settant’anni – che hanno corso e corrono con dedizione, ne portano i segni in volto. Intendo dire che nessuno di loro dimostra meno degli anni che ha. Guardateli anche voi: hanno dei bellissimi visi scavati, occhi grandi che hanno visto davvero la vita, la pelle riarsa da antica confidenza con sole e vento. Affermiamolo senza vergogna: la corsa li sta consumando.

Forse, come ho scritto nell’introduzione, sono le conseguenze di una passione amorosa. O forse chi sceglie di consegnarsi alla corsa sceglie in verità di consegnarsi alla natura: accetta la nostra condizione di esseri mortali, il lento deperire del corpo, e rifiuta l’idiozia contemporanea secondo la quale sarebbe opportuno apparire giovani il più a lungo possibile.

Correre è esporsi al caldo, al freddo, alla sete, alla fame, alla stanchezza, al dolore, è esercitare il diritto e il dovere di vivere nella maniera più piena e profonda. Di vivere in maniera coraggiosa.

Sì, correre è consegnarsi alla natura; e allora il tempo dedicato agli allenamenti e alle gare non è tempo perso, – o amici che ci chiedete perché la domenica mattina non rimaniamo sotto le coperte sino alle undici – bensì tempo in cui si va a ricordarsi chi siamo, a chi apparteniamo".