Il volume, che ha riscosso un ottimo successo di pubblico e critica, è recentemente andato in ristampa.
Cosa è correre
"Qualche tempo fa ho pensato una cosa. Tutti i miei conoscenti – diciamo dai trenta ai settant’anni – che hanno corso e corrono con dedizione, ne portano i segni in volto. Intendo dire che nessuno di loro dimostra meno degli anni che ha. Guardateli anche voi: hanno dei bellissimi visi scavati, occhi grandi che hanno visto davvero la vita, la pelle riarsa da antica confidenza con sole e vento. Affermiamolo senza vergogna: la corsa li sta consumando.
Forse, come ho scritto nell’introduzione, sono le conseguenze di una passione amorosa. O forse chi sceglie di consegnarsi alla corsa sceglie in verità di consegnarsi alla natura: accetta la nostra condizione di esseri mortali, il lento deperire del corpo, e rifiuta l’idiozia contemporanea secondo la quale sarebbe opportuno apparire giovani il più a lungo possibile.
Correre è esporsi al caldo, al freddo, alla sete, alla fame, alla stanchezza, al dolore, è esercitare il diritto e il dovere di vivere nella maniera più piena e profonda. Di vivere in maniera coraggiosa.
Sì, correre è consegnarsi alla natura; e allora il tempo dedicato agli allenamenti e alle gare non è tempo perso, – o amici che ci chiedete perché la domenica mattina non rimaniamo sotto le coperte sino alle undici – bensì tempo in cui si va a ricordarsi chi siamo, a chi apparteniamo".