La memoria muscolare, il "ricordo" si attiva anche dopo anni

15 feb 2022

Buone notizie per chi torna ad affrontare la propria routine di esercizio e allenamento: una nuova ricerca mostra che la propria memoria muscolare sarà di aiuto a tornare in forma più velocemente. Lo studio, pubblicato dall'American Physiology Association, ha scoperto che l'allenamento muscolare precedente può accelerare la crescita muscolare e la risposta all'esercizio, anche dopo una lunga pausa. Il muscolo scheletrico umano possiede una memoria epigenetica di stimoli anabolici acuti e si “ricorda” dei livelli raggiunti nella ipertrofia muscolare ottenuta nel passato.

Verso il 2010 gli scienziati hanno iniziato a dare una risposta al fenomeno, dimostrando che una memoria cellulare risiede effettivamente nelle cellule muscolari, in relazione alla regolazione della massa muscolare.

E’ stato dimostrato che gli effetti di un precedente allenamento per la forza possono essere di lunga durata, anche dopo una prolungata inattività successiva, e i risultati ottenibili sono facilitati se nel passato ci sono stati allenamenti che hanno raggiunto risultati superiori.

L’ipotesi della memoria muscolare è stata recentemente supportata da ulteriori studi che portano a supporre che la memoria sia correlata a fenomeni che coinvolgono l’epigenetica, ovvero ad alterazioni e cambiamenti epigenetici che influenzano l’espressione genica.

L'epigenetica (dal greco ἐπί, epì, «sopra» e γεννητικός, gennitikòs, «relativo all'eredità familiare») è una branca della genetica che si occupa dei cambiamenti fenotipici ereditabili da una cellula o un organismo, in cui non si osserva una variazione del genotipo.

Un altro studio, pubblicato sulla rivista Medicine and Science in Sports and Exercise,  ha rilevato che i muscoli possono arrivare a conservare, a livello molecolare, la memoria di precedenti sessioni di allenamento di resistenza per 20 settimane.

Ecco come hanno fatto i ricercatori a dimostrare l’assunto: i partecipanti allo studio hanno sottoposto ad allenamento per la forza una sola gamba, tre volte a settimana per 10 settimane, per poi interrompere completamente l'allenamento per cinque mesi. Il team di ricerca ha scoperto che la gamba allenata era notevolmente più forte dell'altra, tanto da essere in grado di lavorare con un carico maggiore del 10-25%, afferma l'autore dello studio Marcus Moberg, professore associato presso la Swedish School of Sport and Health Sciences di Stoccolma

Il team di Moberg ha inoltre sottoposto i partecipanti a biopsia muscolare subito dopo il periodo di allenamento di 10 settimane e dopo l'esercizio finale eseguito cinque mesi più tardi. La gamba allenata ha evidenziato livelli maggiori di marcatori genetici e proteici che si ritiene siano correlati allo sviluppo e alla resistenza del muscolo e potrebbero quindi spiegare la forza rilevata nell'arto.

La maggior parte delle persone perde parte della capacità aerobica in una settimana, mentre la diminuzione delle abilità legate a un allenamento di forza richiede più tempo e varia da persona a persona.

Il ruolo del sistema nervoso nella memoria muscolare

Alcune forme di “memoria” non hanno però relazione con le fibre muscolari ma bensì con le fibre del sistema nervoso.

Evidentemente anche la forza, essendo una attività neuromuscolare, gode anche di un beneficio da parte del sistema nervoso.

Nel caso di questo tipo di memoria si è visto che può essere immagazzinata senza alcuna consapevolezza cosciente e le azioni esperte possono essere eseguite quasi automaticamente.

Chi non ha mai effettuato attività con sovraccarichi noterà che le prime volte sentirà il bilanciere come un corpo estraneo difficile da maneggiare, ai fini di un esercizio corretto.

La ripetizione dell’esercizio dopo un certo periodo di tempo evidenzierà che sarà molto più agevole tornare ai livello di carico che si era in grado di sollevare in precedenza, "saltando" la fase di difficoltà sperimentata in origine.

Questa, che inizialmente è più una percezione che realtà, si dimostra invece sistematicamente applicabile indipendentemente dall’esercizio che si esegue.